Nelle attività di investimento esistono sostanzialmente tre diverse modalità di gestione delle proprie risorse finanziarie in relazione al regime d’imposta riservato al rapporto prescelto: la dichiarazione, il risparmio amministrato e il risparmio gestito.

Chi sceglie il regime della dichiarazione, il cosiddetto fai-da-te, decide dove investire, calcola il rendimento e paga le imposte dovute, il tutto per conto proprio.

Chi invece preferisce il regime del risparmio amministrato, che è quello tipico dei dossier titoli, decide che cosa vendere e che cosa comprare, ma lascia a un intermediario il compito di calcolare e pagare le imposte; questa modalità viene utilizzata, ad esempio, nel caso di un risparmiatore che tramite la propria banca decida quali titoli comprare o vendere, ma lasci all'istituto di credito il compito di pagare le tasse sui guadagni realizzati (il così detto Capital Gain).

La terza possibilità, infine, è quella del regime del risparmio gestito, in cui il risparmiatore affida un capitale ad un intermediario, ed è questo che decide di volta in volta le scelte di investimento e che si preoccupa poi del pagamento delle imposte. Questo terzo caso si verifica, ad esempio, quando il risparmiatore acquista quote di un fondo comune italiano.